Coop sociali e scopi mutualistici. Il ministero indica la strada all’ente… garantista

  • Al Prefetto di Frosinone
  • P.c.
  • Al Ministro delle imprese e del Made in Italy
  • Al Questore di Frosinone
  • AI consiglieri comunali Comune di Frosinone
  • Alla stampa

 

Oggetto: richiesta di verifica per tutte le coop che gestiscono i servizi del Comune di Frosinone per il rispetto dell’art. 2545-septiesdecies del codice civile.

 

Dunque la società cooperativa «Essegi 2012 società cooperativa  sociale» è  sciolta  per  atto  d’autorità  ai  sensi dell’art. 2545-septiesdecies del codice civile (“che non perseguono lo scopo mutualistico o non sono in condizione di raggiungere gli scopi per cui sono stati costituiti o che per due anni consecutivi non hanno depositato il bilancio di esercizio o non hanno compiuto atti di gestione”.)

C’è voluta l’autorevolezza della direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società del MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY per arrivare a focalizzare il ruolo delle società cooperative che per anni hanno drenato risorse nella comunità frusinate tra servizi e attività. Le note alla prefettura alla questura, all’ANAC, le manifestazioni contro il comune e la regione, le contestazioni precise e puntuali dei comitati dei lavoratori e dei sindacati sono invece rimaste inascoltate per lunghi, sofferenti, anni.

ENTRATI DI SGUINCIO SI SO’ MESSI DI CHIATTO

Ad ottobre 2020. I quotidiani locali titolavano “Arrestati addetti alla cura del verde urbano del capoluogo, già impelagati nelle magli delle giustizia… Avevano le chiavi dei magazzini del Comune di Frosinone per il quale lavoravano da tempo per la cura del verde…”…. una apparente, fastidiosa, vicenda di spaccio e furto avvenuta in un servizio e nei locali dell’ente Comune di Frosinone. Ben più articolato però  appare lo sfondo, e di non semplice sintesi. La coop per la quale lavorano gli arrestati avevano l’appalto del verde pubblico del Comune di Frosinone dall’ottobre 2017, avendo la coop riconosciuto il proprio incarico in quanto cooperativa sociale che tutela settori svantaggiati, come i detenuti o gli ex detenuti.

Ma chi sono queste cooperative e da chi sono dirette? Dopo l’insediamento, la prima Giunta Ottaviani del capoluogo frusinate stringeva convenzioni (det. 282 del 18/7/12, det.120 20/3/13), con la Casa Circondariale e con cooperative e associazioni (l’Associazione Gruppo Idee, la coop. Agro Romano), per, allora, la gestione di alcuni specifici interventi di cura del verde del comune di Frosinone, di fornitura pasti e di attività sportive nel carcere e con la diocesi locale per attività specifica di reinserimento dei detenuti. Associazione e coop sono note alle cronache nazionali perché la presidente è la moglie di Luigi Ciavardini, condannato l’11 aprile 2007 a 30 anni di reclusione per la strage di Bologna del 1980, tornato alla ribalta per le indagini di mafia capitale, per le relazioni che intessevano l’allora direzione del carcere di Frosinone.

Nel 2016 il salto di qualità. La Essegi 2012, sempre presidente Germana De Angelis, gestisce in affidamento per il Comune di Frosinone alcuni servizi, già esternalizzati nelle coop sociali a seguito della disintegrazione della Frosinone Multiservizi:

  • Da giugno 2016 i servizi della manutenzione degli immobili con affidamento diretto (det.1476 del 3/6/16)
  • poi nel luglio 2017 le viene affidato il servizio della viabilità (det 1810 del 14/7/2017)
  • nell’ottobre 2017 “conquista”, con affidamento procedura negoziata (det.2411 del2/10/17), il servizio di cura del verde di Frosinone.

La Essegi 2012 ha gestito servizi per conto del Comune di Frosinone per più di un € 1.700.000,00 [Ma i salari dei lavoratori viaggiano tra €.300 e 500, alla faccia del reiserimento!]

Ma non finisce qua. Il servizio del verde, da giugno 2020, è passato ad altra coop sociale AGM di Latina (det.1429 del 18/6/20), (ultimo datore di lavoro degli arrestati di cui sopra). Il presidente della AGM, si legge dalle cronache, risulta membro della associazione Gruppo Idee – quella dell’accordo del 2012 con il Comune –  i cui soci sono anche la presidente di Essegi e il marito Luigi Ciavardini. Si legge, ulteriormente, che tutti questi personaggi erano insieme nelle attività sportive del carcere di Frosinone, durante le performance della squadra di rugby de I Bisonti, composta da detenuti dell’alta sicurezza della Casa Circondariale di Frosinone, costituita per un encomiabile scopo di “reintegrazione” attraverso lo sport, finita però ingloriosamente. Attività nei fatti coordinate da Luigi Ciavardini, il quale ha calcato con una certa facilità i luoghi istituzionali della città Capoluogo da operatore per i ragazzi, come esempio di attivismo sociale (!?!).

Riepilogando, i seguenti servizi sono stati e sono appaltati alle due cooperative con i seguenti costi di affidamento

  • Servizio di manutenzione ordinaria degli immobili. da giu-16 ad apr-22 da Essegi 2012 per un totale di euro 1.240.000; da mag-22  sett-22 da AGM  per euro 50.000;
  • Servizio di Viabilità. Da apr-17 a dic-19 da Essegi 2012 per euro 230.000; Da gen-20 mag 2023 da AGM per euro 290.000 (il servizio è ancora in essere);
  • Servizio Verde Pubblico. Da ott-17 A mag-20 Essegi 2012 per euro 300.000; Da giu-20 a giu-22 AGM per euro 200000.

Ma perché a Frosinone i servizi vengono svolti da queste particolari società e, soprattutto, come fanno ad essere sempre loro che usufruiscono di affidamenti diretti e proroghe? Ad oggi nei 10 servizi, nei dieci anni che ci separano dalla chiusura della Frosinone Multiservizi che li gestiva, sono centinaia e centinaia le determinazioni tra affidamenti, avvisi, cambio di denominazione, convenzione, manifestazione di interesse, proroghe, cessioni di ramo d’azienda, accettazione di lettere di disponibilità…. Solo in pochi casi tali affidamenti hanno visto la partecipazione di altri due o tre concorrenti. Ciò risulta corretto dal punto di vista amministrativo?

Le determine che configurano procedure “facilitate” attraverso il Codice degli appalti come l’affidamento diretto , anche senza previa consultazione di due o più operatori economici, sono “facoltative” ed “eccezionali”. La norma aggiunge «il rispetto del principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti», in modo da assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione di altri soggetti medio-piccoli. L’ANAC, autorità di vigilanza, ha sottolineato restrittivamente le condizioni invitando le amministrazioni ad inserire nei propri piani la seguente direttiva.

  • Nei casi in questione perché si utilizzano sempre procedure facoltative ed eccezionali nonostante i servizi appaltati siano oramai stabili dal 2007 e reiterati dal 2013?
  • Perché non vige la norma che impone che l’assegnazione diretta possa essere non reiterata ma svolta a rotazione?
  • Appaiono ragioni sostanziali le premesse negli atti come le determine dirigenziali, tali da giustificare l’utilizzo delle forme eccezionali per gli affidamenti?

Queste sarebbero le minime domande da doversi fare in una situazione di gestione di servizi pubblici, sia per la garanzia qualitativa degli stessi, sia per la gestione di milioni di euro, sia per la dimensione lavorativa e salariale dei dipendenti. Quelle invece più articolate sono definite dal Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 20/22 del Comune di Frosinone adottato il 31/1/20, dove dovrebbero essere svolte le Analisi del contesto interno ed esterno al fine della Valutazione e del trattamento del rischio, che dovrebbero scongiurare tante situazioni che purtroppo continuano a verificarsi.

Tanto premesso che si approfitta, quindi, nuovamente, come nell’ultima nota del novembre 2020, e nelle altre 21 precedenti:

  • di sollecitare l’immediata sospensione delle attività di tutti i soggetti economici e cooperative le cui analisi di contestonon risultano in linea con il regolamento anticorruzione;
  • di preservare i posti di lavoro e i salari conseguenti;
  • di spingere l’ente locale a ripristinare le condizioni previste dalla vittoria delle cause dei lavoratori ex-multiservizi del servizio del verde che sono di nuovo a casa esclusi

e ancora, a questo punto,

  • di verificare per tutte le coop che gestiscono i servizi del Comune di Frosinone il rispetto all’art. 2545-septiesdecies del codice civile se non perseguono lo scopo mutualistico o non sono in condizione di raggiungere gli scopi per cui sono stati costituiti.

Distinti Saluti                                                                                                                    Paolo Iafrate, a nome del Comitato di Lotta per il lavoro di Frosinone

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